Voto: 4
Un buon libro,
ma con qualche riserva. Questo romanzo segue lo schema tipico del
fantasy classico: c'è il prescelto, lo sbarbatello spensierato che si
ritrova con un pesante fardello sulle spalle e durante il lungo cammino
davanti a sé scopre, di volta in volta, cosa è in grado di fare, ci sono
maghi e guerrieri, varie razze umanoidi, e il cattivo di turno, con
tutti i suoi seguaci. La formula è la stessa per tutti, ma l'autore
riesce, grazie al suo stile descrittivo notevole, a proporre una trama
accattivante e piacevole, nonostante i temi triti, e diversi personaggi
originali mai visti prima. I personaggi principali hanno carattere e
catturano la simpatia del lettore, sebbene l'autore non fornisca
abbastanza dettagli sulla loro formazione, restando sempre nel vago. Le
varie classi di personaggi ricordano, inoltre, vagamente un gioco di
ruolo, in cui man mano, durante le varie peripezie, si incontra un nuovo
alleato, dalle nuove abilità e poteri, che si unisce al gruppo.
L'incedere della storia e le decisioni dei personaggi mi hanno fatto
spesso pensare a una schacchiera: una grande lotta strategica, con mosse
e contromosse, tra una fazione che cerca di proteggere il suo re (il
prescelto) e l'altra che cerca in tutti i modi di attaccare secondo la
volontà del proprio. Entrambi i "re" sono gravemente limitati nelle loro
azioni, proprio come le pedine più importanti del gioco.
Nonostante lo stile complessivamente buono dell'autore, sono presenti
numerosi refusi e,talvolta, anche errori piuttosto pesanti e grossolani.
La lettura è comunque molto piacevole e consigliata.
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