Voto: 4,5
Sempre meglio. Simone Lari ci offre grandi miglioramenti con
ogni suo nuovo romanzo, dimostrando di possedere uno stile molto
versatile: sa essere allegro e frizzante quando serve, ironico e serio
all'occorrenza. Ciò che più mi è piaciuto di questa seconda parte di
Nameless, infatti, è che abbia tralasciato un po' i toni frivoli e
sessuocentrici del primo volume, per far spazio a prese di
coscienza su seri problemi della società, non solo americana, ma
mondiale. A parte i messaggi "tra le righe" ho apprezzato anche il
dipanarsi della trama, forse un po' semplice in alcuni punti, ma molto
scorrevole e coinvolgente. L'autore ci aveva lasciato alla fine del
primo volume con un cliffhanger da "bava alla bocca", e non ci ha
delusi. Inoltre, sebbene il finale, questa volta, sia esplicitamente
autoconclusivo, mi piacerebbe che ci fosse un seguito, in quanto mi ha
lasciato quell'amaro in bocca da "voglia di leggere ancora". Lo
consiglio e aspetto sia un eventuale seguito di questo, che quello di
Kage Queen!
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