Sinossi
"Possiamo parlarne?" le chiese la bimba nel cuore della notte.
Lucilla si svegliò e la vide: risplendeva nella stanza buia.
"Parlarne?" rispose trafelata, senza realizzare del tutto che uno spettro fatto di freddo e di rabbia le stesse gentilmente rivolgendo la parola.
"Ti ricordi di me?" Domandò ancora la Larius. "Anni fa ti chiesi di liberarmi. Ti chiesi di uccidermi. Ora non voglio più morire."
"Tu sei già morta…" riuscì a dire la Viator.
Lucilla si risveglia dopo la battaglia, incredula, incapace di accettare l'idea che il mondo oltre i confini sia stato dissolto.
Ma le basterà trovare il coraggio di affrontare la situazione, per accorgersi che le due facce della realtà, simbionti e inscindibili, sono soltanto cambiate.
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Fantasia sconfinata
Nel primo volume c'era il mondo oltre i confini, in questo quello umano più ordinario, eppure l'autrice è riuscita a dar sfoggio della sua enorme fantasia anche qui. Battaglie con rituali magici eseguiti in un lampo, con erbe e alambicchi vari, armature di metallo (mi è piaciuta la scelta del metallo), ibridazioni con gli animali anche sul piano materiale. Non è mancato nulla. Specialmente i colpi di scena, tra vecchi e nuovi personaggi, le cui vicende si incrociano, intersecano e fondono, per un finale aperto ma per niente prevedibile. Non vedo l'ora di leggere la conclusione.
A martedì 29 per l'ultima recensione di settembre, questa volta con un giallo: "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric'. Non mancate!
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