Ecco come promesso la nuova recensione del secondo volume della saga dei Cristalli di Paolo Parente: "Il Cristallo di Nervasinar".
Sinossi
Syn e i suoi compagni sono tornati, e questa volta non fanno sconti a nessuno.
Ancora più cinici; ancora più irriverenti; dimostreranno che
metterli con le spalle al muro è il peggior errore che si possa fare.
Unisciti alle loro avventure, e preparati a superare quella sottile linea che ti separa dal b…..o che c’è in te.
Il passato è un ricordo, e non può essere cambiato. Ciò che è
accaduto, può sopravvivere solo nei cuori di chi ha vissuto con ardore i
momenti più difficili. E rimane un vuoto che può essere colmato
esclusivamente dalle ossessioni che corrompono lo spirito, facendo
emergere il lato oscuro dell’anima. Un conflitto tra luce e tenebre,
dove non importa quale abbia il sopravvento, ma quanto profonda sia
l’inesorabile sconfitta che ne verrà.
Syn questo lo comprende bene, e sa che solo nel futuro è possibile
scorgere la speranza che allevierà il fardello delle sue colpe. Per
raggiungerla intraprenderà un lungo viaggio attraverso tutta Yblamar, al
fianco dei suoi più fidati amici: il druido Lothar, e lo stregone
Fanael.
Alla ricerca del raro Cristallo di Nervasinar, faranno conoscenza di
nuovi e potenti alleati, e scopriranno che l’ombra del Morbo di Necros
non è stata dissolta dalle forze di Onlux, ma che minaccia il loro
destino come nubi che promettono tempesta.
Servirà tutta la loro astuzia e determinazione per sfuggire dalla
Confederazione, e da un Paladino che farà della loro cattura la propria
ragione di vita. Il tempo è agli sgoccioli, e il cerchio della giustizia
è sempre più stretto. L’unica speranza di salvezza sembra giacere tra
le radici di un Nuovo Mondo, ma un’antica alleanza tra entità divine
sconvolgerà anche questi piani.
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La trama del primo volume era molto bella, meritava il massimo dei voti,
ma ho dovuto abbassare un po' il mio giudizio perché la grammatica e la
fluidità del testo presentavano diverse lacune. In questo secondo
volume quei problemi sono stati risolti quasi del tutto: qualche
imperfezione grammaticale persiste, di contro il testo risulta
scorrevole e interessante. La trama, invece, era leggermente più
accattivante nel primo volume, diciamo che questo rappresenta un
importante punto di transizione che non poteva essere saltato per poter
arrivare al terzo volume, che ci darà le risposte finali. Nonostante
questo libro non sia stato un tripudio di colpi di scena come l'altro,
non sono comunque mancate le sorprese (belle o brutte), dall'inizio alla
fine. Spero di veder risolvere certi risvolti negativi della trama nel
prossimo libro, che non mancherò di acquistare.
Un'altra recensione a pieni voti questa settimana! Come sarà la prossima? Lo scoprirete martedì 15 settembre, con "Il suono sacro di Arjam - parte prima: Il dono" di Daniela Lojarro. Alla prossima!
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